Le vette che proteggono il Lago di Como
Fedeli guardiane a difesa del celeberrimo specchio d’acqua, le montagne del Lago di Como, o Lario che dir si voglia mettono in scena uno spettacolo unico durante ogni stagione, presentato in maniera diversa agli occhi dei visitatori anno dopo anno. Con le loro vette sublimi si stagliano sul lago, indossando spesso un’elegante veste bianca donata dall’ inverno.
Valli e rocce insieme regalano a ospiti indiscreti un enigmatico contrasto, alimentando la leggenda letteraria del Lago di Como. Passeggiando per sentieri e mulattiere si ha spesso la fortuna di imbattersi in borghi montani dove il tempo pare essersi fermato, orgogliosi baluardi di un passato storico descritto da illuminati letterati.
Qui sotto ti elenco alcune delle montagne più famose e suggestive che scoprirai in questo articolo.
Tengo a precisarti che questo non vuole di certo essere un completo e freddo elenco di tutte le montagne presenti sul territorio del Lago di Como, ma piuttosto una panoramica piuttosto ampia su quello che ti puoi aspettare di trovare venendo a visitare queste zone.
Le montagne del Lago di Como
1. Il Gruppo delle Grigne con la Grigna ed il Grignone
2. Il Resegone
3. Il Monte Legnone
4. Il Monte San Primo
5. Il Monte Bollettone
6. Il Monte Grona ed il Sasso Canale
Le Grigne: Grignetta e Grignone
Il Gruppo delle Grigne si snoda lungo la costa orientale del Lago di Como, ovvero il ramo di Lecco. Confina a est con la Valsassina e a sud con la città di Lecco. Si narra che il nome Grigna derivi da gries, termine gallico traducibile in italiano con la parola friabile, proprio come la roccia delle Grigne.
Il Grignone e la Grignetta sono due attrici protagoniste sullo stesso palcoscenico ma con differenti caratteristiche. La vetta più alta, nota anche con il nome di Grigna settentrionale, si contraddistingue per il suo terreno più dolce, invito perfetto anche per gli appassionati della montagna meno esperti a regalarsi uno splendido panorama sul ramo orientale del Lario e serene passeggiate partendo ad esempio dal comune di Mandello del Lario o, in alternativa, dalla Valsassina.
Fra le due, la Grignetta conserva un maggiore fascino agli occhi degli escursionisti più esperti, gli stessi che danno quotidianamente del tu alla montagna. Non è raro vedere corde e moschettoni moltiplicarsi intorno alla Grigna meridionale, strumenti indispensabili per arrampicatori arditi, mentre altri preferiscono raggiungere i Piani Resinelli, rimandando la scalata alla montagna pelata (come la disegnò Leonardo Da Vinci in occasione delle sue frequenti visite al lago) a un altro giorno.
Il Monte Resegone
Il Resegone, chiamato così per il suo profilo incredibilmente assomigliante alla lama di una sega, è forse la più iconica tra le montagne del Lago di Como. Il profilo tagliente è stato celebrato nei Promessi Sposi da Alessandro Manzoni, grazie al quale i cucuzzoli in fila del Resegone hanno acquisito una dignità letteraria prima ancora che naturale.
Nonostante a livello morfologico faccia parte delle Prealpi Orobie e abbia la residenza sia nella provincia di Lecco che di Bergamo, la montagna con il profilo a sega non disdegna la contaminazione con il Trentino Alto Adige e le celeberrime Dolomiti. Infatti, il Resegone condivide con quest’ultime la dolomia, roccia derivante dal minerale dolomite, lo stesso che ha reso celebri in tutto il mondo le Tre Cime di Lavaredo e la Marmolada.
Come il Gruppo delle Grigne visto poco sopra, anche il Resegone è situato sul lato orientale del Lario e dall’alto dei suoi 1875 metri d’altezza si erge a muro della città di Lecco come nessun’altra montagna qui vicina. Il momento più suggestivo per ammirare il monte è sicuramente al tramonto, quando con le sue punte sembra quasi voler pettinare il sole, che nel frattempo ha scelto di donargli per pochi minuti un inedito colore rosa.
Sua Maestà, il Monte Legnone
Restando in provincia di Lecco ma più a nord, nel versante dell’ Alto Lario, si manifesta in tutta la sua magnificenza il Monte Legnone, che supera i 2600 metri d’altitudine. Utilizza qualsiasi strumento in suo possesso per farsi riconoscere e fotografare anche a distanza di un centinaio di chilometri, quelli che separano la montagna a Milano.
Se il Resegone è conosciuto per l’emblematica forma disegnata dalle sue punte, il Monte Legnone preferisce puntare su un altrettanto iconico profilo a corno. Sarebbero però riduttivo parlare soltanto dell’aspetto legato alla fredda geometria quando in realtà la regina delle Prealpi Orobie custodisce dalla notte dei tempi un microcosmo naturale da togliere il fiato.
Tra lupi, pecore, galli, orsi e camosci, l’equilibrio tende a muoversi in punta di piedi, appesantito purtroppo sempre più spesso dalla mano distratta dell’uomo.
Il Monte San Primo
Fra tutte le montagne del Lago di Como, il Monte San Primo si regala l’appellativo di vetta più alta del Triangolo Lariano (1681 metri d’altezza) e non solo. Infatti – merito anche della sua altitudine – la montagna che si specchia sulle rive di Bellagio regala agli amanti del trekking e semplici appassionati un panorama difficilmente replicabile altrove.
Nelle vicinanze di Monte San Primo si trova il Muro di Sormano, per il quale i ciclisti provano una sorta di venerazione mistica che si tramanda da anni ormai, di generazione in generazione. Una volta raggiunto l’ideale traguardo del Muro si ha la percezione di essere su una delle terrazze panoramiche più suggestive del cosiddetto Triangolo Lariano.
Giunti alla sommità del Muro, raggiungibile anche in auto per i meno avvezzi al ciclismo, ci si ritrova sulla Colma di Sormano, dove inizia il sentiero escursionistico che conduce alla vetta del Monte San Primo.
Soprattutto all’inizio, l’escursione è relativamente semplice, agevolata da pendenze per nulla proibitive. Durante il cammino, gli abeti lasciano il posto a betulle e faggi, testimonianza diretta dell’ingresso all’Alpe di Terrabiotta. L’ultima parte del sentiero è la più “impervia” ma allo stesso tempo la più emozionante, visto il regalo che dona agli escursionisti una volta che termina in cima alla montagna. Da quassù si ammira l’affascinante divisione del Lago di Como in due rami.
L’ onnipresente Monte Bollettone
Alle spalle della città di Como si erge il Monte Bollettone. Fra tutte le montagne del Lago di Como, il Bolettone è una delle poche ad offrire un panorama a 360 gradi che comprenda i rilievi montuosi della provincia di Lecco da una parte e le Alpi dall’altra. Dalla cima si possono contare i cocuzzoli del Resegone e distinguere la Grigna settentrionale da quella meridionale, un esercizio di stile divenuto ormai familiare agli occhi di chi abita in questi territori dodici mesi all’anno.
Lungo il sentiero che parte da Albavilla (località Alpe del Vicerè) e conduce in cima, a quota 1320 metri, la vista spesso ricade sul Palanzone, la seconda cima più imponente del Triangolo Lariano con i suoi 1436 metri d’altitudine, alle spalle soltanto del Monte San Primo, non molto distante in linea d’aria dal Bollettone e con cui quest’ultimo condivide il territorio della provincia di Como.
Il monte Grona ed il Sasso Canale, due perle sulla sponda occidentale del lago
Sulla sponda occidentale del Lago di Como si trovano il Monte Grona e il Sasso Canale, le due principali montagne del versante opposto a quello della provincia di Lecco. Il Grona si eleva a nord del comune di Menaggio, nel comasco, raggiungendo un’altezza di 1736 metri.
Dalla sommità del monte si apre un panorama sulle Prealpi italiane che difficilmente si incontra in altre montagne. Ottenere la dolce ricompensa è semplice anche per i meno allenati, grazie alla presenza dei 3 sentieri di varia difficoltà che consentono a tutti di raggiungere la vetta.
L’elemento che unisce il Sasso Canale (che si trova tra le province di Como e Sondrio) con il Monte Grona e le altre montagne che svettano sul Lario, è la visuale paradisiaca offerta agli escursionisti che salgono fin su la vetta, a quota 2411 metri. Al tramonto si distinguono chiaramente i riflessi del monte sul lago, la cui vista ripaga pienamente la fatica appena compiuta per la salita.
E tu, sei mai stato in queste zone? Qual è il tuo monte preferito?
Ti ringrazio molto per il tempo che hai voluto dedicare a questa lettura e spero tornerai a trovarmi quanto prima
Noi ci si legge presto.
Luca