Hai mai pensato di fuggire dalla città, dal caos e dalla perenne vita frenetica?
Io si.
Hai mai provato ad immaginare come sarebbe trascorrere un po’ del tuo tempo in un luogo dove sembra che il tempo si sia fermato a decenni, se non addirittura a centinaia di anni fa quando la vita non era scandita solamente da ritmi sempre più frenetici, da scadenze lavorative assurde, dal correre sempre e comunque per accontentare le più stravaganti richieste del mondo lavorativo e del mondo moderno?
Io si.
E quando immagino questo posto, la mia mente ed il mio cuore volano sempre verso quel paesino di 200 abitanti scarsi sperduto tra le montagne della sponda occidentale del lago, “quella comasca”, in Alto Lario: Livo.
Quel piccolo paese dove sin da piccolo trascorrevo le mie vacanze estive. Quelpaesino che ad un certo punto della mia vita non ho più visto per molti anni. Quel paesino che sono tornato felicemente a frequentare.
Livo, un piccolo borgo a pochi minuti da Gravedona
A poche decine di minuti dalle località turistiche di Domaso e Gravedona, a circa 600 metri di quota, sorge Livo, un antico borgo di montagna caratterizzato da case in pietra, da due chiese, entrambe con i loro antichi ma imponenti -non solo per l’ altezza- campanili, da un piccolo negozio di alimentari, dall’ unico bar del paese e dalla moltitudine di sentieri escursionistici che partono dalla strada alla finedel paese.
Abitato da poco meno di mille abitanti verso la fine del 1800 è oggi un borgo di poco meno di 200 persone. Un dedalo di vie e viuzze che corrono tra un’ infinità di costruzioni -case, stalle e fienili- dall’ architettura rurale, alcune ristrutturate, altre unpo’ meno ed altre ancora in stato di completo abbandono.
Un’ insieme di vie che, come quasi in ogni borgo di montagna che si rispetti, conduce alla chiesa principale -la Chiesa di San Giacomo- ed al suggestivo sagratoantistante.
Un ambiente veramente suggestivo, da visitare sia in estate sia in inverno. Forse quest’ ultimo è il periodo migliore per vivere un paesino di montagna: la neve delle montagne circostanti, i comignoli in pietra che fumano, l odore di legna bruciata nell’ aria. Fattelo bastare, perché non siamo di certo a Cortina con le sue mille attrazioni turistiche.
Qui l attrazione principale è l’ autenticità stessa del paese. Che sembra proprio fermo a come era un tempo.
Livo, i suoi sentieri escursionistici e la Via dei Monti Lariani
Anche la primavera e l’ estate non sono però di certo restie a regalare emozioni, anzi, sono i periodi dove grazie al bel tempo si possono fare molte più cose, una su tutte le escursioni!
Da Livo partono infatti numerosi sentieri escursionistici adatti a qualsiasi amante delle camminate: dall’ escursionista principiante a quello più esperto. Mi sento di dire e sottolineare però che molte di queste zone sono per così dire selvagge, e lungo alcuni itinerari, la copertura del cellulare è completamente assente.
Uno tra i più famosi sentieri escursionistici della è quello che porta al meraviglioso lago Darengo ed alla sua annessa Capanna Como.
Nei prossimi articoli sarò lieto di raccontarti qualcuno di questi sentieri.
Sempre in tema di sentieri ed escursioni, Livo si trova sul percorso della Via deiMonti Lariani, un sentiero di ben 125 chilometri interamente progettato dalla sezione di Como del CAI. Unisce Cernobbio (paese alle porte di Como) a Sorico (paesino “in cima al lago”). L’ escursione lungo questo sentiero è normalmente proposta e divisa in 5 tappe con pernottamenti nei vari rifugi e locali dislocati lungo tutto il percorso.
Bar trattoria Sant Anna di Livo
Come in ogni paesino che si rispetti, come in ogni fiction o romanzo degno di nota, la vita del paese passa dal Bar. Sempre. Rigorosamente.
Attualmente esiste un unico bar, dove passano gran parte degli abitanti del borgo, dove passano le storie di molti, dove molti ci passano gran parte della propria vita. Come è giusto che sia. Perché è anche cosi che funziona, qui.
Un bar che negli anni ha saputo in qualche modo tenere il passo, ma fortunatamente non del tutto, visti i tempi che corrono. Un bar dove il free wifi non esiste. O meglio, se entri nelle grazie del buon Ivano detto Ivo, proprietario nonché gestore del locale, la password della sua rete wifi privata te la molla.
Ma non ne vale la pena. Ci navighi dopo su internet.
Durante i mesi invernali, anche nei weekend, se passi la sera a bere un caffè o una birretta ci trovi per lo più facce conosciute, gente del posto. Tutt’ altra storia invece durante la bella stagione quando i turisti invadono letteralmente il lago e la lingua tedesca sembra quasi farla da padrona.
Gli 8 chilometri di tortuosi tornanti che separano Gravedona -località di lago dove inizia la salita che porta a Livo- sono un’ attrazione irresistibile per gli amanti del ciclismo e del running, che faticano per conquistare la cima e potersi godere un po’ di riposo seduti ad uno dei tavoli posti nella piazzetta esterna al bar, che d’ estate, a volte, sembra una piccola Rimini.
Solo che qui non siamo in Romagna. Il bar Sant Anna, cosi si chiama il locale di cui ti sto parlando da qualche minuto, nel tempo è diventato anche un’ ottima trattoria con pizzeria. I piatti tipici cucinati da Ivano sono talmente buoni che le persone arrivano dalle più disparate zone della Lombardia e non solo per assaggiarli.
Lo stesso possiamo dire dei turisti stranieri che estasiati dalla cucina italiana non si fanno certo mancare una pizza o un piatto di pizzoccheri con polenta quandosono in zona.
Un consiglio? Se hai in programma di passare da queste parti e desideri fermarti a mangiare qui, durante la bella stagione prenota! Più che un consiglio spassionato ti direi che è quasi un obbligo. Capita spesso di vedere persone dover uscire dal ristorante ancora prima di pranzare o cenare perché c’è il tutto esaurito.
Livo ed il suo negozio di alimentari
Come da miglior tradizione, anche Livo ha il suo solo ed unico bel negozietto di alimentari. Quelli come ce ne erano una volta. Quelli dove la simpatica signora Maria serve con un sorriso la gente del paese e perché no, anche qualche turista o persona di passaggio.
Una piccola bottega dove puoi trovare di sicuro quello che ti serve, se sai accontentarti. Quando ti capita di passare puoi approfittarne per portare a casa qualche prodotto locale a chilometro zero. Formaggi e salumi arrivano da produttori di zona e su molte pietanze lo senti proprio dal gusto, che di industriale c’è poco o nulla.
Cosa vedere a Livo (Como)
Parcheggia la macchina in piazza, vicino al monumento ai caduti e preparati a camminare un po, nulla di impegnativo eh, ma girando in auto ti perderesti tutto.
Perditi per Livo e, dopo aver gironzolato per le viuzze del paese, dirigiti verso laparte alta del borgo, seguendo le indicazioni per il crotto Dangri. Ti troverai a passare affianco alla Chiesa di San Giacomo Vecchia, adiacente al cimitero cittadino.
Entrando attraverso il cimitero (che è sempre aperto), oppure passando dal piccolo cancello che trovi seguendo il muro esterno del cimitero stesso, ti consiglio vivamente di raggiungere il prato antistante il portone principale della Chiesa e di spendere una decina di minuti ad ammirare il panorama variegato che ti trovi davanti agli occhi.
Da qualsiasi parte ti giri puoi ammirare la natura in tutto il suo splendore ed il centro abitato di Livo, giù, lontano, fino alla diga artificiale che si trova ad inizio paese.
Da qui puoi ammirare sua maestà, il Monte Legnone, attraverso un particolare cancello che dà sul bosco sottostante. Puoi guardare alle spalle della Chiesa per trovare con lo sguardo i monti di Vercana e le vallate immense di Livo che aspettano solo te.
Il caratteristico crotto Dangri
Riprendendo il cammino, la strada diventa ora sterrata. Percorrendola tutta fino in fondo, arriverai al Crotto Dangri, locale rustico e caratteristico della zona, nonchépunto di appoggio per gli amanti della disciplina dal canyoning. E’ una passeggiata di 40 minuti circa adatta a tutti, famiglie con passeggini compresi.
Da li in poi, superando un antico ponte, si possono prendere due diverse direzioni che danno poi il via a numerosi e differenti sentieri di cui ti parlerò prossimamente. Una di queste tra l’altro è la direzione che porta, dopo diverse ore di cammino ed abbondanti metri di dislivello al lago Darengo, di cui ti ho accennato qualcosa all inizio di questa lettura.
Anche se avventurarsi in questi sentieri richiede certo una preparazione ed unapianificazione accurata, val la pena arrivare in località Dangri anche solo per ammirare la bellezza della natura pressoché incontaminata presente da queste parti, incluso il magnifico fiume che costeggia tutta la camminata, e che trova in Dangri il suo naturale modo di manifestarsi, a pochi metri di distanza dai propri piedi.
Mentre cammini verso la tua meta, Dangri, ogni tanto, butta uno sguardo indietro: potrai scorgere in lontananza il Lago di Como, visto da prospettive sicuramente uniche e singolari.
Una nota: lungo praticamente tutto il tragitto e fino al rientro in paese, scordati di usare il cellulare per qualsiasi motivo: non c’è campo.
Ah, e preparati perché la strada del ritorno sarà un pelino più faticosa dato che Dangri è più basso di qualche centinaio di metri rispetto a Livo.
Se sei stato talmente coraggioso di seguirmi fino alla fine, ti faccio un applauso!Se hai saltato qua e là nel testo, ti ringrazio comunque enormemente per il tempo che mi hai dedicato.
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Noi, ci leggiamo presto.
Luca